Esattamente 2 anni fa, con tantissima tristezza ma altrettanta convinzione, lasciavo il Partito Democratico, dopo anni di lotta portati avanti alla luce del sole, contro le riforme di destra e antisociali perseguite e attuate da Renzi e dai suoi peones.

Una scelta sofferta, presa dopo 10 anni di militanza, in un partito che avevo contribuito a far nascere e crescere tra mille difficoltà, momenti di amarezza e scoramento.

Un impegno che era riuscito a portare, dopo anni di lavoro politico, attacchinaggio, volantinaggio ed iniziative, il Circolo GD-PD “E. Berlinguer” di Serino, tra i primi d’Italia.

Ho lasciato il PD quando ancora ricoprivo incarichi altisonanti e quando quest’ultimo era il primo partito d’Italia nonché forza di Governo a tutti i livelli.

Non rinnego neanche un giorno della mia militanza.
Ogni esperienza vissuta mi ha permesso di crescere dal punto di vista umano e culturale prima ancora che politico.

Ho conosciuto tanti brutti ceffi, sempre da me combattuti a viso aperto, ma anche tante persone fantastiche.
Con diversi di loro sono diventato amico e anche se le nostre strade, almeno per il momento, si sono divise, per quanto concerne l’aspetto politico, la stima reciproca non è mai venuta meno.

Mentre scrivo queste righe alla tv danno “Palombella Rossa” di Nanni Moretti. Il senso di smarrimento che vivo è lo stesso rappresentato dal regista e attore nel film: “Tema della pellicola è la crisi ideologica della sinistra italiana durante la fine dei due blocchi, giocata sulla perdita di memoria del protagonista, metafora sull’identità perduta da parte del vecchio Partito Comunista Italiano, costretto a ricostruire o a ritrovare i suoi ideali in una realtà ideologica che appare ai suoi occhi frammentaria.”

Va ricostruita un’identità ed anche il concetto di sinistra ripartendo dalle persone in carne ed ossa e dalle istanze sociali più che dagli umori che emergono dai social network dove, troppo spesso, sono coagulati gli istinti e i sentimenti peggiori delle persone.

Credo che il Partito Democratico debba essere superato per lasciare spazio a qualcosa di nuovo.
Non sto parlando ovviamente di “nuovismo” o “giovanilismo”, categorie che non mi hanno mai appassionato e certamente mai rappresentato, ma di dinamiche nuove, diverse, ad esempio, dal superamento di quel “correntismo esasperante” che tanto male ha fatto al centrosinistra intero e che, negli anni, ha creato schiere di servi sciocchi e yes-man, privi di qualsiasi spirito critico ed autocritico.

Oggi, domenica 3 Marzo, si vota per le primarie, per scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico.

Non parteciperò al voto per i motivi che, brevemente, vi ho scritto ma auguro comunque a tutti un buon voto.
Quando migliaia di persone si mobilitano per scegliere è sempre una buona notizia per la democrazia a prescindere dalle idee che ciascuno di noi ha.

Anche se attualmente mi sento orfano di un partito il mio impegno per il Bene Comune, la Giustizia Sociale e la ridefinizione di un’Europa dei popoli non si è mai fermato anzi è aumentato progressivamente in base alle difficoltà, personali e globali, vissute.

Concludo questa mia breve riflessione condividendo con voi il video del mio ultimo intervento in Assemblea nazionale.
Era il 23 Luglio, correva l’anno 2016, il PD era reduce dal 40,81% ottenuto alle elezioni europee e Matteo Renzi era Segretario del PD e Presidente del Consiglio.

 

Marcello Rocco

Assessore al Turismo, Politiche Giovanili,

Politiche Europee e PSR

Comune di Serino (AV)

 

Coordinatore Associazione “IDEA Irpinia – #ideairpinia”

 

Avellino, 03/03/2019

VIDEO – Intervento Marcello Rocco, in data 23 Luglio 2016, presso l’Assemblea nazionale PD:

Di seguito l’articolo redatto dal quotidiano nazionale “la Repubblica” e dal quotidiano irpino “Il Quotidiano del Sud” a seguito del mio intervento in Assemblea nazionale PD in data 23 Luglio 2016: