“La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” Così il giudice Giovanni Falcone in un’intervista a Rai3.

Oggi 23 Maggio 2019 ricorre il ventisettesimo anniversario del suo brutale assassinio, di sua moglie Francesca Morvillo, e degli agenti di scota Vito SchifaniAntonio Montinaro e Rocco Di Cillo.

Si potrebbe scrivere tanto circa i risultati straordinari che il Giudice Falcone, insieme ai colleghi della Procura di Palermo, in primis Paolo Borsellino, riuscì ad ottenere nella lotta contro il crimine organizzato:

dalla creazione del Pool Antimafia, voluto dal Procuratore capo, Antonino Caponnetto, che rivoluzionò il metodo investigativo della lotta alla mafia, alla composizione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) della quale il prof Pino Arlacchi fu redattore esecutivo. Lavoro che portò al conseguimento di decine e decine di arresti eccellenti. Giovanni Falcone fu il primo a capire l’importanza dei collaboratori di giustizia, mutuando dall’esperienza dell’FBI tale tecnica. Fu grazie alla collaborazione di Tommaso Buscetta che si conobbe com’era strutturata la mafia, l’esistenza della cosiddetta “cupola” ed i rapporti di questa con “cosa nostra”.

La DIA quindi venne istituita nel 1991 assieme alla sua interfaccia giudiziaria, la Direzione Nazionale Antimafia, progettata da Giovanni Falcone. La DIA e la Procura Nazionale sono oggi i due pilastri del contrasto della grande criminalità in Italia e nel mondo.

Quello che però mi preme evidenziare in questa mia breve riflessione, sono i tanti ostacoli e i tentavi di discredito che il magistrato dovette subire nel corso della sua attività. Ilda Boccassini, nel ricordare l’amico e collega, arrivò a dire che fu sempre “trombatissimo” prima ancora che dalla politica da una parte della magistratura alla quale aveva praticamente dedicato, con slancio ed abnegazione, la propria vita.

Il 16 Novembre 1987 segnò uno spartiacque nella lotta alla malavita. Durante il primo maxi processo  della storia contro “cosa nostra” si arrivò alla sentenza che portò a 360 condanne per complessivi 2665 anni di carcere e undici miliardi e mezzo di lire di multe da pagare. Risultato storico che premiò il duro lavoro dei Giudici Falcone, Borsellino e di tutto il Pool Antimafia. Per questioni di sicurezza; e a seguito degli omicidi di Beppe Montana, commissario della squadra mobile di Palermo e del poliziotto Ninni Cassarà; i giudici Falcone e Borsellino, con le rispettive famiglie, dovettero trasferirsi presso il carcere di massima sicurezza dell’Asinara al fine di completare gli atti istruttori del maxi processo a cosa nostra. Per ringraziamento di tale sacrificio Falcone e Borsellino dovettero pagare di tasca propria le spese di “soggiorno” all’Asinara.

Nei confronti di Falcone si innescò una vera è propria “macchina del fango” tesa a distruggerlo, prima ancora che fisicamente, umanamente e professionalmente. Fu massiccio l’attacco di una parte dell’informazione e di una parte della politica e della magistratura.

 

Sono pertanto fiero di annunciare, proprio in questo giorno così significativo, che l’Amministrazione comunale di Serino, su mia proposta, ha aderito ad “Avviso Pubblico”: “Rete di Enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile attraverso la realizzazione di progetti, iniziative e corsi di formazione, raccogliendo e diffondendo buone pratiche amministrative, pubblicando notizie e documentazione aggiornata.”

 

Un pubblico ringraziamento sento di farlo allo scrittore e professore di “Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia” presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli Isaia Sales, da sempre impegnato in prima linea nel contrasto delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e comorrista, che ci ha indirizzato e seguito in questo percorso di legalità che offre un valore aggiunto per il nostro territorio e per tutti i nostri concittadini.

Serino, 23/05/2019                                                                                                                           

Marcello Rocco

Assessore al Turismo, Politiche Giovanili,

Politiche Europee e PSR

Comune di Serino

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VIDEO realizzato da fanpage.it in ricordo di Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta:

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