Il 19 Luglio 1992 veniva vigliaccamente assassinato, da #CosaNostra, il Magistrato #PaoloBorsellino.

Con lui perdevano la vita i 5 agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

La strage di via D’Amelio fu un attentato mafioso-terroristico in piena regola avvenuto poche settimane dopo il brutale assassino del collega #GiovanniFalcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e dei tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani nella strage di Capaci del 23 Maggio 1992.

Nel 2014 ho avuto l’onore di essere scelto personalmente dal già Vice Segretario #ONU #PinoArlacchi per rappresentarlo, in provincia di Avellino, in occasione delle elezioni europee.

Un’esperienza che porto nel cuore e che ancora oggi mi riempie di orgoglio.

Nel link che segue la venuta del Prof. Arlacchi in Irpinia (continua a leggere l’articolo dopo il link): 

http://www.irpinia24.it/wp/blog/2014/04/29/irpinia-e-europa-il-vice-segretario-onu-prof-pino-arlacchi-il-2-maggio-in-irpinia/

Il Prof. #Arlacchi fu amico e collaborate dei Magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e #RoccoChinnici tutti brutalmente assassinati dalla mafia corleonese.

Grazie al ruolo che ebbe agli inizi degli anni Novanta di redattore esecutivo del progetto della DIA, Direzione Investigativa Antimafia, il boss Totò Riina dopo essersi dichiarato perseguitato politico fece i nomi dei suoi principali nemici tra cui “quel Pino Arlacchi che scrive libri” emettendo così, secondo il codice usato da “Cosa Nostra”, una vera e propria condanna a morte nei suoi confronti.

Arlacchi prima di essere eletto nel 2009 europarlamentare, tra i più attivi per numero di presenze e proposte di legge presentate, ha ricoperto dal 1997 al 2002 il ruolo di Sottosegretario generale delle #NazioniUnite, Direttore dell’UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine) e Direttore generale dell’ufficio delle Nazioni Unite a Vienna, conseguendo straordinari risultati nella lotta al narcotraffico e al riciclaggio del denaro sporco a livello internazionale. Basti pensare alla promozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, approvata a Palermo da 124 paesi nel dicembre 2000 e pienamente operativa dal 2003. Si tratta del primo Trattato mondiale contro le mafie, che universalizza l’ esperienza italiana e di altri paesi nel contrasto della grande criminalità. Al suo centro ci sono il sequestro dei beni di provenienza illecita, l’abolizione del segreto bancario per le indagini criminali e l’introduzione del reato di associazione mafiosa.

Oggi più che mai c’è bisogno di rimettere al centro l’impegno contro le organizzazioni di stampo mafioso, camorrista e ndranghetista che inquinano l’economia del nostro Paese attraverso il racket e fiumi di denaro sporco riversati nei nostri comuni nelle più svariate attività, che violano i diritti umani attraverso il traffico degli esseri umani, distruggono intere famiglie con lo spaccio degli stupefacenti, avvelenano la nostra terra con rifiuti e materiale tossico di ogni genere e mieteno vittime spesso nell’indifferenza dei più.

Per fare questo c’è bisogno di stare vicino a quei magistrati, agenti delle forze dell’ordine, scrittori, giornalisti, imprenditori, commercianti, politici e semplici cittadini che hanno deciso di denunciare per non accettare il potere incontrastato delle organizzazioni criminali. Uomini e donne coraggiosi che troppo spesso sono costretti a vivere sotto scorta venendo privati di fatto della loro libertà.

Solo facendo la nostra parte e combattendo ogni forma di illegalità e collusione, a partite da quelle presenti all’interno delle Istituzioni, potremo onorare nel migliore dei modi, oltre la vuota retorica, coloro che hanno dato la vita per il nostro Paese e per noi italiani.

Oggi più che mai tutto ciò rappresenta la prima emergenza da affontare, seriamente, a livello nazionale ed europeo! #insiemepossiamo #serinointheworld

Per info e collaborazioni:
www.marcellorocco.it
insiemepossiamo@marcellorocco.it

Avellino, 19/07/2018

Nel VIDEO che segue l’ultima intervista a Paolo Borsellino, procuratore aggiunto a Palermo, prima di morire ammazzato dalla mafia.
“Intervista nascosta” realizzata, il 21 Maggio 1992, dai giornalisti francesi di Canal Plus Fabrizio Calvi e Jean Pierre Moscardo.
Borsellino in quell’occasione citerà uno dei libri scritti dal Professore Pino Arlacchi: