Tra i comparti maggiormente a rischio per via della psicosi sul coronavirus c’è, senza ombra di dubbio, quello turistico.

“Le stime più prudenti prima della diffusione parlavano di una perdita di 5 miliardi di euro, ma adesso ci troviamo nella condizione di non poter più nemmeno stimare l’impatto a causa della drammatica evoluzione in corso.
Anche nel caso di una rapida soluzione del problema per il nostro settore la stagione è compromessa: oltre alle migliaia di cancellazioni, si aggiungono le mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020, normalmente già a buon punto in questa parte dell’anno. Alla luce di questi recenti sviluppi e a nome di un comparto che rappresenta oltre il 10% del pil e oltre 4 milioni di lavoratori, abbiamo scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedendo lo stato di crisi per il settore del turismo e di attivare tutte le misure di supporto a tutela dei posti di lavoro e della vita stessa delle nostre imprese.”

Questo è l’allarme lanciato dalla vicepresidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli riportato dal Corriere della Sera:
➡️ www.corriere.it/economia/aziende/20_febbraio_24/coronavirus-federturismo-l-industria-italiana-turismo-ginocchio-a7da990e-570b-11ea-b89d-a5ca249e9e1e_amp.html

➡️ Per chi volesse approfondire il tema di seguito trovate l’analisi del Centro Studi Touring Club Italiano:
https://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/coronavirus-quali-le-conseguenze-per-il-turismo-in-italia?fbclid=IwAR0Ey1QRtg7Hki5lZ8D-H2z8uM9QnyiEjfJ48SVUPVTVN2VXQOZ6WxRgnE4

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